Ora, io sarei molto interessata a capire il motivo per cui si è deciso di intitolare così un romanzetto che aveva già un titolo carino e accattivante che sarebbe potuto rimanere tale anche in italiano. Starstruck è diventato, nella versione italiana, Moonlight.
Pazienza.
Veniamo al libro, adesso. Ho già recensito un romanzo della stessa autrice, Fairy Love, e ne ero rimasta piuttosto scontenta, pur sapendo in cosa stavo andandomi a cacciare leggendo un paranormal romance. Moonlight invece è risultato, con mia somma meraviglia, molto divertente rispetto a quanto mi aspettassi.
La trama è sempre ai limiti dell'assurdo, ma stavolta i personaggi sono perlomeno coerenti con se stessi. Gwendolyn "Dough" è una ragazza cicciottella che frequenta il liceo e aiuta i genitori a gestire un piccolo panificio (e d'altronde che altro lavoro avrebbe potuto fare una che viene soprannominata Dough, cioé impasto, pagnotta?); viene costantemente maltrattata dai compagni di liceo e sopravvive grazie alla corrispondenza telematica che tiene giorno dopo giorno con il suo "fidanzatino" Wish, un amico d'infanzia trasferitosi lontano da molti anni ormai. Ma un giorno, Wish ritorna e soprendentemente sembra non notare che Dough non è più la ragazzina smilza che conosceva, mentre lui invece catalizza le attenzioni di tutte le ragazze della scuola. Ma poco alla volta, Dough nota delle stranezze nel comportamento di Wish...
Si tratta di un romanzetto leggero, che si legge veramente in un paio d'ore: se siete alla ricerca di qualcosa di scemo e non nutrite grandi aspettative, questo potrebbe essere un libro simpatico.