Esattamente un mese fa, il forum Verde Cammino ha organizzato un quiz a premi, dedicato al mondo dei libri e della letteratura fantastica. Il quiz si è svolto in due fasi e le domande sono state divertenti e variegate. Una sfida molto interessante e piena di spunti per nuove letture. I complimenti vanno tutti a Feleset che si è sbattuta impegnata tanto per organizzare il quiz!
Il primo premio è stata una meravigliosa copia di Godbreaker autografata dall'autore, Luca Tarenzi. E vorrei ringraziare anche l'autore, che ha messo a disposizione il romanzo per l'occasione. Ecco un gufetto!
Ma ora passerei al romanzo!
Salani - 477 pagine - 15,90 euro |
Gli dei esistono. Camminano in mezzo a noi,
vivono dentro e fuori la realtà di tutti i giorni, hanno macchine,
uffici, soldi... Ma non tutti. Alcuni stanno morendo, travolti dalla
perdita di tutti i loro seguaci; altri combattono una lotta spietata per
tenersi il proprio posto nel mondo, usando tutti i loro poteri per
conquistarsi l'agiatezza e agire in incognito. Ma un giorno uno di loro,
Liathàn, si ritrova coinvolto in una sfida: un ragazzo, giovane e
apparentemente potentissimo, è sulle sue tracce, e non si fermerà finché
non sarà riuscito ad annientarlo. Chi è questo giovane? Edwin - questo è
il nome del ragazzo - mostrerà di essere un nemico estremamente
pericoloso, in cerca di una vendetta i cui motivi Liàthan ignora del
tutto. Un anno esatto durerà la sfida, e se al termine Liàthan non sarà
riuscito a fermare il suo avversario morirà, inesorabilmente e senza che
niente possa impedirlo.
Questa è la trama, di per sé non originalissima. Ma non si tratta, per fortuna, del classico scontro tra forze del bene e forze del male: il confine infatti si rivela labile e fumoso e proseguendo nella lettura realizziamo che la storia si regge in realtà su due pilastri principali che non possono essere inquadrati in categorie rigide, cioè Liathàn e Edwin. Entrambi i personaggi sono caratterizzati molto bene, e risulta particolarmente vivace la figura di Liathàn. Anche i personaggi di contorno sono ben riusciti e piacevoli.
Se da un lato non posso dire che la trama mi abbia colpita particolarmente, sono felicissima di dire che ho amato molto la cura che è stata dedicata alla creazione di una mitologia innovativa e familiare allo stesso tempo. Nasruddin, ad esempio, è un personaggio importante nell'economia di Godbreaker, ma è anche un personaggio appartenente alla tradizione favolistica turca (e non solo!). Ho trovato assolutamente geniale il suo modus vivendi, così come ho apprezzato moltissimo l'idea di individuare una divinità potentissima e invisibile, un Architetto che governa una Città in cui confluiscono tutte le città del mondo e attraverso la quale si può passare da Londra ad Amsterdam fino a Città del Messico, nel giro di pochi isolati.
E' evidente che l'ispirazione arriva, almeno in parte, dai lavori di Neil Gaiman (American Gods, Sandman e probabilmente anche Nessundove): Gaiman è un maestro dell'urban fantasy e senza dubbio Tarenzi è stato
capace di prenderlo ad esempio senza scadere nella banalità di una
scopiazzatura. I riferimenti a divinità appartenenti alle varie tradizioni e a divinità inventate ad hoc sono numerosi, ma li ho trovati sempre molto appropriati e sempre funzionali alla storia. Confesso di aver gioito quando ho letto il riferimento a Gawain e il Cavaliere Verde: è la prima volta che mi capita di trovare un autore italiano di fantasy che faccia riferimento in maniera intelligente a auctoritas e topoi letterari! Una scelta pericolosa, ma Tarenzi ha trasformato abilmente quello che sarebbe potuto essere un disastroso pot-pourri in un romanzo ricco e coerente a se stesso.
Si tratta dunque di un romanzo molto valido e probabilmente anche uno dei migliori urban fantasy italiani degli ultimi anni.
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