La trama: La magia esiste, ed è spaccata da una guerra millenaria. Appartenere a un fronte definisce il ruolo di ciascuno nel mondo, garantisce compagni e alleanze; ma soprattutto decide chi sono i nemici, che vanno giustiziati senza rimorso. Nathan vive in una zona grigia: figlio di una maga Bianca e dell'Oscuro più terribile mai esistito, cresce nella famiglia materna, evitato da tutti, vessato dalla sorellastra, perseguitato dal Concilio che non si fida di lui e anno dopo anno ne limita la libertà, fino a rinchiuderlo in una gabbia. La stessa guerra che divide il mondo della magia si combatte nel cuore di Nathan, in perenne bilico tra le due facce della sua anima, che davanti alla dolcezza di Annalise vorrebbe essere tutta Bianca, e invece per reagire alle angherie si fa pericolosamente Nera. Ma è difficile restare aggrappato alla tua metà Bianca quando non ti puoi fidare della tua famiglia, della ragazza di cui ti sei innamorato, e forse nemmeno di te stesso.
Ci sono molti libri buoni. Ci sono anche molti libri cattivi, che non meritano la nostra attenzione. Ci sono, però, romanzi che non sono particolarmente terribili, ma nemmeno belli. E questi romanzi, meriterebbero la nostra attenzione? Abbiamo così poco tempo da dedicare alla lettura, o alle nostre passioni in generale, che è sempre una grande delusione quando un libro non risponde alle nostre aspettative.
Parliamoci chiaro. Questo romanzo ha molti problemi. Il primo è il linguaggio. Spezzato. Mozzato. Frasi brevi e troppo semplici. Non si tratta, temo, di una scelta stilistica con l'obiettivo consapevole di creare tensione e ritmo narrativo all'interno del testo. Anche perchè, così facendo, si uccide qualsiasi ritmo. Mi sembrava di leggere messaggi in codice morse: non credo di aver trovato frasi più lunghe di una riga, né tantomeno segni di punteggiatura diversi dal punto, o dalla virgola.
Forse in traduzione la situazione migliorerà un po', perché l'italiano tende a costruire frasi un po' più lunghe, ma su questo non posso esprimermi, perchè ho letto Half Bad in lingua originale.
La trama non è particolarmente interessante, nonostante i primi capitoli ci gettino nel bel mezzo della narrazione per poi passare a raccontarci anche quello che è successo prima. Purtroppo, però, non porta da nessuna parte: incontriamo personaggi piuttosto inconsistenti; inconsistente è, tra l'altro, anche il nostro protagonista Nathan, di sangue misto: né strega Bianca, né strega Nera. Abbastanza nero per essere perseguitato per tutto il libro fin dalla primissima infanzia, ma decisamente non abbastanza nero da risultare interessante per noi lettori.
E alla fine, l'autrice decide di regalarci l'incontro tra Nathan e suo padre. Così. Dal nulla. Un deus ex machina banalissimo, una motivazione ancora più debole e un finale che non è un finale, ma che ci lascia in sospeso in pieno stile YA, perché non sia mai! Dobbiamo per forza farne una trilogia. No?